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Bueno Fonteno, quel soffio di vento che ha svelato le grotte che guariscono

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Turismo

La scoperta

Anno 2006, un soffio di vento esce dal terreno, da una fessura della roccia, c'è qualcosa di strano, di affascinante, di unico lì sotto. Lo capiscono al volo gli speleologi e all'improvviso Fonteno diventa il centro del mondo. Max Pozzo, l'artefice di Bueno Fonteno, il mondo sommerso che sta spalancandosi a nuova vita, rocce, gallerie, acqua, vento, nuove vie che all'improvviso il mondo sembra sovrapporsi a un altro mondo e tutto si allarga, orizzonti, spazi e pensieri. Umidità al 98% ma aria asettica che cura febbre e raffreddore. "Siamo arrivati ormai al diciannovesimo chilometro – racconta Max Pozzo – l'abbiamo toccato e andiamo avanti e adesso a fine luglio staremo là sotto una settimana senza orologi per capire meglio com'è". Già, per capire, annusare, vivere in un'altra dimensione, quell'altra dimensione che troverà presto spazio su Focus, il numero di agosto infatti dedica ampio spazio al mondo di Bueno Fonteno.

E intanto l'esplorazione continua. Grazie al lavoro esplorativo di mappatura delle cavità e sorgenti compiuto sul territorio del Sebino dai 50 speleologi associati, è stato possibile raggiungere il primo importante obbiettivo del ritrovamento ed esplorazione della grotta denominata 'Abisso Bueno Fonteno', che ha uno sviluppo di oltre 19 km tra cunicoli e grandi ambienti già cartografati (la più estesa in bergamasca e tra le prime 20 in Italia per lunghezza!) con un dislivello massimo di circa 521 mt. Più in generale sono state censite oltre 100 grotte nell'area del Sebino, con particolare concentrazione nei comuni di Fonteno, Vigolo, Grone, S.Fermo, Predore e Tavernola Bergamasca.

Progetto di studio

Il progetto di studio dei sistemi idrogeologici sotterranei presenti nella zona carsica del Sebino, ha trovato patrocinio in numerosi enti locali, tra cui i comuni di Fonteno, Vigolo, Villongo, Tavernola Bergamasca, Grone, la Provincia di Bergamo, la Regione Lombardia, il Museo di Scienze Naturali di Lovere, il Museo della Valcavallina, l'Università degli Studi e il Museo di Scienze Naturali di Parma, la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, i Lions Club Valcalepio e Valcavallina, la Federazione Speleologica Lombarda, il Consorzio per la Gestione dei Laghi d'Iseo, Endine e Moro, Servizi Comunali Spa e Ubi Banca Popolare di Bergamo. 

Nel frattempo è sorta una collaborazione con diverse realtà universitarie per creare lavori scientifici specifici, grazie ai dati forniti in collaborazione con il Progetto Sebino: datazione delle rocce, studio della fauna sotterranea e classificazione dei minerali e fossili presenti: "L'immenso bacino idrico sotterraneo individuato – spiega Max Pozzo - potrebbe dare luogo ad un grande complesso carsico stimato circa 100 km, quindi il più lungo della nazione, con eventuali collegamenti di gallerie tra i due laghi, quello d'Iseo e quello di Endine". E in questi mesi si sono susseguite immersioni, esplorazioni e studi. Perché Bueno Fonteno coinvolge davvero tanti Comuni e potrebbe presentare clamorose sorprese. 

Nella mattinata del 26 febbraio gli speleologi dell'Associazione "Progetto Sebino" si sono immersi e hanno esplorato in spelosubacquea una risorgenza carsica denominata "Sorgente Milesi" e ribattezzata "La Ripiegata" dall'associazione stessa. Si tratta di un corso d'acqua che fuoriesce dalla montagna nei pressi della frazione di Bianica, e utilizzato come acquedotto in caso di emergenza, data la purezza delle acque. Per questo motivo è stato necessario il coinvolgimento di numerosi enti (Comune di Tavernola, Comunità montana dei Laghi Bergamaschi, Asl Bergamo, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, ARPA e Uniacque SPA), per l'ottenimento dei relativi permessi. Gli speleosubacquei lombardi Luca Pedrali, Nadia Bocchi e Davide Corengia sono stati invitati appositamente in quanto specialisti del settore. "I corsi d'acqua all'interno di Bueno Fonteno – continua Pozzo - sono stati oggetto di un intenso monitoraggio durato da novembre 2010 a gennaio 2011, per verificarne i percorsi e le ipotetiche fuoriuscite. L'analisi dei captori, dopo immissione di tracciante, ha dato risultato positivo proprio ne La Ripiegata, con una distanza in linea d'aria di circa 7 km dal fondo dell'abisso. Questo significa che si ipotizza la presenza di oltre 50 km di gallerie ancora ignote. Una prima visione del sifone della risorgenza è stata fatta tramite telecamera telecomandata, ed ha svelato circa un centinaio di metri di gallerie completamente sommerse transitabili solamente con tecniche speleosubacquee. Gli speleologi hanno potuto accertare la presenza di una grande nuova grotta, e quindi il loro intento è di continuarne l'esplorazione cercando eventuali collegamenti aerei con l'Abisso di Fonteno". 

Ma le sorprese dal centro della terra non finiscono mai: "E' da poco terminata una fase di monitoraggio, analisi e studio delle acque presenti nel sottosuolo al fine di determinarne il collegamento con sorgenti poste nei comuni di Predore, Parzanica, Grone e Tavernola Bergamasca, per conto della Regione Lombardia. Durante questa attività sono state esplorate due importanti grotte sommerse nei comuni di Tavernola e Predore, per merito di immersioni effettuate da Luca Pedrali e Davide Corengia. L'immenso bacino idrico sotterraneo individuato, potrebbe dare luogo ad un grande complesso carsico stimato circa 100 km, quindi il più lungo della nazione, con eventuali collegamenti di gallerie tra i due laghi, quello d'Iseo e quello di Endine". Insomma sotto sotto, o almeno nel sottosuolo siamo tutti uniti, anche i laghi.


Ulteriori informazioni

Crediti

Fonte: Araraberara

Ultimo aggiornamento
30 novembre 2021