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Esplorazione e ricerca speleologica

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La zona di studio

L'area carsica oggetto dello studio si estende tra la Val Cavallina e la costa bergamasca del Lago di Iseo. Un territorio di circa 90 Km2, che si sviluppa all'interno dei comuni di: Fonteno, Parzanica, Vigolo, Tavernola, Riva di Solto, Predore, Viadanica, Adrara e Grone. Di seguito viene riportato un estratto della carta geologica della Provincia di Bergamo, in cui si mette in evidenza l'estensione dell'area carsica interessata dagli studi.

La scelta della zona di studio si è basata precedentemente sull'analisi a tavolino dei fenomeni carsici conosciuti e successivamente sull'osservazione in campo dei seguenti elementi:

  • formazioni geologiche tipiche per lo sviluppo di sistemi carsici;
  • morfologia superficiale con presenza di fenomeni epicarsici particolari;
  • limitata presenza di corsi d'acqua superficiali permanenti;
  • presenza di sorgenti alla base del massiccio con notevoli variazioni della portata;
  • assenza di studi scientifici sull'idrologia ipogea.

Informazioni generali

Il lago d'Iseo o Sebino è un bacino lacustre dell' Italia settentrionale, situato in Lombardia. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio. Ha una superficie di 65,3 km2 e una profondità massima di 251 metri è situato a 180 m di quota nelle prealpi, posto in fondo alla Val Camonica, si incunea tra le province di Bergamo e di Brescia ed ospita la più grande isola lacustre dell'Europa centro-meridionale, Monte Isola coronata a nord e a sud da due isolotti Loreto e San Paolo. In un ampio catino allungato di circa 33,694 chilometri quadrati è invece adagiato il Lago d'Endine, interrotto ad est dalla pianura di Piangaiano e ad ovest, dal primo tratto del fiume Cherio. La profondità non supera i 20 metri e si origina da sorgenti sotterranee sconosciute, poste sotto il livello dell'acqua.

L'area all'interno dei due laghi è costituita prevalentemente da calcari di origine triassica e giurassica, che possono dare luogo facilmente a fenomeni di diffuso carsismo. La serie stratigrafica delle formazioni interessate nell'area comprende le seguenti unità, descritte a partire dal basso stratigrafico:

  • Calcare di Zu (Retico) - calcari marnosi poco carsificabili
  • Dolomia a Conchodon (Retico) - calcare molto carsificato a stratificazione massiva o indistinta
  • Calcare di Sedrina (Lias) - calcare scuro a stratificazione sottile molto regolare con rari noduli di selce e molto carsificabile.
  • Calcare di Moltrasio (Lias) - calcare selcifero, spesso marnoso, molto carsificato.

I rilievi montuosi più elevati sono il Monte Bronzone (1334 m), il Monte Torrezzo (1378 m), il Monte Pendola (1126m), il Monte Boario (1239 m), Il Monte Gremalto (1320 m) e il Monte Ballerino (1275 m).


Introduzione speleologica

La Zona del Sebino è stata oggetto di sporadiche ricerche speleologiche nei decenni passati e, nel tempo, sottovalutata e bistrattata un po' da tutti i gruppi speleologici: forse perché i modesti rilievi montuosi non garantiscono dislivelli da record, e forse perché la Lombardia è ricca di aree carsiche con prospettive esplorative allettanti.

Nell'area del Sebino, la presenza prevalente di territorio boschivo, di ricopertura quaternaria e di vegetazione molto fitta, mettono in difficoltà lo speleologo a reperire ingressi, soprattutto nelle stagioni calde in cui l'area e diventa poco penetrabile… Questi, tra i vari motivi che potrebbero indurre a orientarsi verso altre zone.

La consulta catastale, riporta che nel trentennio a seguire il 1940 furono esplorate circa una ventina di cavità di modesto sviluppo. Successivamente, e fino ai giorni nostri, ancora una ventina di grotte, e, fatta eccezione per la Lacca del Berù (LoBg 3532) che tocca un dislivello di 231 metri e 435 metri di sviluppo, nessun'altra supera i 100 di profondità, né i 200 di sviluppo.

Prologo

Nel 2003 il G.S. Valle Imagna Cai-Ssi, su segnalazione di un amico geologo, visita e scende due cavità verticali di qualche decina di metri, situate nei pressi di un noto agriturismo nella valle di Fonteno. Alcuni soci, residenti proprio nelle vicinanze del Lago d'Iseo convinti del potenziale carsico, insistono sul dedicare attenzioni più approfondite a tutta l'area, ma la fervida attività del gruppo è ancora rivolta a esplorazioni importanti in altre aree carsiche lombarde. Tutto viene quindi rimandato.

Nell'inverno a cavallo tra il 2005 ed il 2006, il G.S. Valle Imagna inizia la rivisita e la nuova topografia di tutte le cavità censite a catasto nei comuni di Fonteno, Vigolo, Parzanica, Adrara, Predore e Colli di San Fermo. In concomitanza, vengono trovate circa una decina di grotte nuove, principalmente nelle valli di Fonteno e Vigolo.

La comunicazione delle novità tramite internet e l'utilizzo della lista "Speleologia Lombarda", dà inizio ad uno scambio di informazioni con altri speleologi regionali. Gli amici del G.S. Montorfano interessati all'epoca al M. Menna, ma molto vicini "geograficamente" al Sebino, ricevono segnalazioni di cavità in zona, informando di un loro probabile interessamento. Nel frattempo vengono individuate numerose sorgenti che riversano le acque nel lago, e alcune di queste con portate considerevoli: viene così delimitata un'area carsica di circa 90 km quadrati, situata tra il Lago d'Iseo ed il Lago di Endine, e compresa in un ipotetico cerchio di 12 km di diametro.

La discesa della Laca del Rochel (LoBg1109), una verticale di circa 70 metri situata nei boschi del comune di Fonteno, dimostra che esistono "porte" di accesso all'interno della montagna.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
29 novembre 2021