Al mattino del 22 Agosto 1944 una pattuglia della 53' Garibaldi scendeva dai monti di Fonteno per accompagnare il comandante Montagna alla sede municipale di Solto Collina ove era stato fissato un colloquio con esponenti della giunta comunale. Lungo il tragitto, la pattuglia s'imbatteva in un'autovettura con a bordo un maresciallo ed un soldato tedeschi accompagnati da un interprete italiano. Portati a Fonteno, i due tedeschi catturati avevano fornito notizie interessanti sulla loro missione e sui programmi tedeschi di azione nel Bergamasco.
E' del tutto comprensibile come un'impresa del genere avesse reso furenti Langer, capo delle SS, e il comandante del presidio germanico di Lovere, tenente Rhainer, e messo a rumore tutto il fronte delle forze di occupazione. La battaglia di Fonteno nasce da questo antefatto.
La gente di Fonteno voleva bene ai partigiani, non solo per le ragioni ideali comuni alla grande maggioranza dei bergamaschi, ma anche perché, l'avevano liberata dal maresciallo dei carabinieri di Sovere, responsabile della deportazione in Germania di tanti giovani della zona, fucilato il 24 luglio al cimitero di Fonteno. Ma ecco, il 31 agosto, la prevedibile e prevista rappresaglia nazifascista per liberare i prigionieri e per dare una lezione memorabile ai banditen. Langer decide per una duplice azione convergente: lui, coi suoi, occuperà Fonteno, prenderà gli ostaggi, imporrà il ricatto; la 'Macerata' al completo, sferrerà nel contempo l'attacco al caposaldo partigiano sui monti di Fonteno giungendovi da Monasterolo del Castello, lungo la mulattiera di Val Torrezzo.... La completa descrizione dell'evento bellico é riportata con testimonianze nel documento storico.
